Sentiero CAI BO 801B: da Pieve Pastino ai calanchi di Sant'Andrea

Il sentiero CAI BO 801B nasce come variante dell'801A e collega Pieve Pastino con la base dei calanchi di Sant’Andrea, dove incrocia il sentiero 801A. Lo si può sfruttare per chiudere diversi anelli.

Parcheggio/partenza

La partenza ufficiale di questo sentiero è presso Pieve di Pastino (o Pieve Pastino), raggiungibile facilmente attraverso Via Tolara di Sopra, direzione Dulcamara. Si può lasciare l’auto nel piccolo parcheggio ([1]) situato davanti alla sbarra che chiude l’accesso alle auto alla zona di Pieve Pastino. Naturalmente non chiudere l’accesso ai mezzi autorizzati ma accostare l’auto di lato oppure lungo la strada nelle piazzole presenti.

Altra partenza classica è direttamente dal paese di Ozzano Emilia, per chi vuole macinare qualche km in più.

Pieve Pastino Pieve Pastino vista dal sentiero 801B - tutto a destra si intravede il campanile di Settefonti - al centro i monti sullo sfondo sono intorno a Montecalderaro

Descrizione itinerario

Superata la sbarra ([1]) siamo al cospetto della Pieve di Pastino, purtroppo ridotta ad un rudere pericolante ed abbandonato, motivo per il quale viene consigliato di aggirarla (passando sulla sua sinistra, guardandola dalla sbarra) anzichè attraversarla.

Una volta aggirata la pieve, siamo nuovamente sull’ampia strada campagnola che ci condurrà ai calanchi sottostanti e ad incrociare il sentiero 801A.

In questo tratto iniziale il sentiero è molto ampio ed asciutto (meteo permettendo) ed in leggera discesa. Dopo un breve tratto arriviamo ad un bivio per gli occhi attenti ([3]) in corrispondenza di un palo della luce in cemento. Terremo la sinistra seguendo l’evidente strada, ignorando la strada/cavedagna che prende a destra (oggetto di altri articoli).

La discesa si fa più accentuatata e dopo qualche centinaio di metri e qualche ampia curva ci troviamo una piccola pozza d’acqua sulla sinistra, di fianco ad un altro vecchio rudere: ciò che rimane di Cà Pivani. [4]

Pozza d’acqua Piccola pozza d’acqua a fianco dei ruderi di Ca Pivani

Seguiamo il sentiero (qui l’ampia cavedagna si trasforma in sentiero vero e proprio) e circumnavighiamo Cà Pivani con una curva ad U.

Ca Pivani Parte dei ruderi di Ca Pivani

Dopo aver superato Cà Pivani ci troviamo in un punto strategico qualora ci si trovi impossibilitati a proseguire causa fango: da qui parte una direttissima che ci porta, scendendo giù dritti, sull'801A, però attenzione: questa scorciatoia (non segnata e non troppo agevole) evita si il pezzo più infangato dell'801B ma ci porta in un tratto ugualmente infangato dell'801A [5]. Discesa ripida e poco agevole, oltre che non segnata, moderatamente per esperti.

Sentiero Sentiero dopo Ca Pivani, se la stagione non è secca, aspettarsi del fango

Poco dopo aver superato Cà Pivani, sempre proseguendo in discesa, entriamo nel tratto di solito più infangato del sentiero. In questo tratto (tra i punti [5] e [6]) è possibile trovare un po' di fango anche durante la stagione secca. Dopo esserci lasciati (sperabilmente) il fango alle spalle arriviamo ad una curva ad angolo retto ([6]) dove un cartello ci informa che siamo in una zona dove sono state posizione delle “bat box” per agevolare la permanenza dei nostri amici pipistrelli, che naturalmente non dovremo disturbare. Bat Box Cartello segnalatico presenza Bat Box

Dopo la curva a destra il sentiero riprende a scendere con una discesa marcata (è possibile incontrare di nuovo un po' di fango, se la stagione è favorevole) fino ad arrivare alla nostra meta: l’incrocio con il sentiero CAI BO 801A, dove si conclude il nostro sentiero (o dove inizia, se lo stiamo percorrendo in senso opposto a quanto descritto qua). [7] Sentiero Ultimo tratto di sentiero, poco prima di entrare in vista dell’incrocio con l'801A

Incrocio Incrocio tra 801B e 801A

Qui abbiamo diverse possibilità per proseguire il nostro giro:

  • rientrare sui nostri passi fino a Pieve Pastino
  • prendere l'801A a sinistra, verso Dulcamara e Pilastrino
  • prendere l'801A a destra, verso Sant’Andrea
  • esplorare la base dei calanchi di Sant’Andrea

Calanchi Veduta dai calanchi di Sant’Andrea verso l’incrocio tra 801A e 801B

Se siete in una stagione fangosa e volete evitare il pezzo più infagato del traggito fatto sin qui, come descritto sopra, potete tentare la direttissima, scendendo sull'801A verso Sant’Andrea (cioè girando a destra al bivio) fino al punto indicato con [8]. E' facilmente riconoscibile perchè avrete il lato destro del sentiero che si apre su una erta salita senza cespugli. Se la visibilità lo permette dovreste intravedere il rudere di Cà Pivani e basta salire in linea retta, tenendosi lontani dai cespugli per sbucare nuovamente sull'801B, vicino Cà Pivani. Salita non segnata e non agevole, moderatamente per esperti.

Ponte di fango Non di rado il ruscellamento produce degli effimeri ponti di fango sui calanchi, più facilmente verso la base, che durano anche diversi anni

Mappa OpenStreetMap

Scarica itinerario in formato GPX o KML

I file in formato GPX o KML sono forniti a scopo di consultazione. Raccomandiamo di consultare la mappa e di studiare il percorso prima di intraprenderlo. Non fidatevi solo dei mezzi elettronici. Cartina e bussola sono ottimi strumenti da portarsi dietro durante le escursioni.

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Benno Written by:

... un appassionato delle colline ozzanesi